Sinner, il malore e una corazza da numero 1: il commento della Gazzetta

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L’ennesima dimostrazione che Jannik è cresciuto ancora sotto il profilo mentale


Gianni Valenti

Vicedirettore Vicario

Il malore patito da Jannik Sinner durante il match vinto con Holger Rune è diventato subito un caso e non potrebbe essere altrimenti, vista anche l’attenzione mediatica che accompagna le gesta del nostro campione. Che cosa è successo? Di cosa soffre il numero uno del mondo? Che si tratti di ansia o di un’altra piccola patologia magari legata al caldo australiano a noi francamente interessa il giusto. Certo non dovrebbe essere nulla di grave, visto che sono bastate due pause della partita per rimetterlo in sesto. 

la corazza

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Quel che ci piace sottolineare, invece, è la corazza che il nostro Jannik è riuscito a costruirsi durante questo ultimo anno che l’ha portato in vetta al pianeta tennis. Oggi è un giocatore che anche dal punto di vista mentale ha pochi rivali. L’ha sempre dimostrato nei momenti decisivi di un match, adesso l’ha fatto vedere nelle difficoltà fisiche. L’esperienza vissuta lo scorso anno ai quarti di finale di Wimbledon durante la partita poi persa con Daniil Medvedev, quando accusò un malessere con giramenti di testa, è servita a fargli fare dei passi in avanti nella gestione della sofferenza sul campo da gioco. Sinner, che già di suo per carattere non mollerebbe mai una palla, in Australia ha fatto vedere tutta la sua voglia di vincere. Quel problema fisico accusato nel corso del secondo set avrebbe probabilmente stroncato anche psicologicamente molti dei suoi colleghi del circuito. Lui ha barcollato, è rimasto in piedi e poi ha messo ko l’avversario. In quei momenti senz’altro difficili il tennista azzurro è riuscito a opporre una certa razionalità ai segnali negativi che il suo corpo gli lanciava. E ha avuto la meglio. Sono doti, queste, che formano il bagaglio di un fuoriclasse quale è sempre di più l’alfiere azzurro. Se non vi saranno altri intoppi, viene spontaneo a questo punto dare uno sguardo in fondo al tabellone, già alla finale di domenica. Il campione in carica ha davanti a sé un’autostrada per raggiungerla. L’ostacolo più arduo potrebbe essere proprio Lorenzo Sonego, davvero sorprendente e superlativo fino a questo momento. Sarebbe una semifinale tutta italiana che regalerebbe un’altra grande soddisfazione al nostro tennis. 

gli avversari

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Intanto dall’altra parte del tabellone, a cominciare da stamane, si scontreranno tra di loro i suoi avversari più temibili: Djokovic, Alcaraz e poi Zverev. Dunque cominciare a parlare di un clamoroso bis nello Slam di Melbourne non è utopia. Sinner, che certamente vive in parte condizionato dal pensiero della sentenza del Tas di metà aprile sul presunto doping, resta una macchina difficile da battere per chiunque. Il passaggio dall’incredibile 2024 alla nuova stagione pare non aver cambiato nulla. L’incedere è lo stesso, anche se le difficoltà sono destinate via via ad aumentare durante l’annata. Questo perché chiunque andrà in campo contro di lui sarà pronto a sputare sangue pur di strappagli anche solamente un set. È il destino dei numeri uno.





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